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Un Cappuccino e un Cornetto

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UN CAPPUCCINO E UN CORNETTO  (Dicembre 2016)

Dopo 7 anni dall’ultimo rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei dipendenti statali, finalmente è stato concluso il nuovo accordo tra  sindacati e governo che prevede, tra l’altro, un aumento medio di salario di 85 euro lordi/mese, importo che sarà a pieno regime solo alla fine del triennio 2016/2018.
Ebbene tutte le istituzioni coinvolte nella contrattazione  gioiscono per un aumento di salario a dir poco insignificante (un carrello della spesa?). Si potrebbe obiettare “ma è meglio di niente”; certamente, niente è niente, è zero assoluto.
Ma c’è poco da gioire. Un calcolo approssimativo ci dice che:   Euro 85 : 30 (giorni mese)= 2,833333 euro/giorno che al netto delle imposte (irpef) risultano essere circa 2,2 euro/giorno a regime, cioè a fine 2018;  in sostanza un cappuccino ed un cornetto al giorno, la colazione del mattino per  una singola persona. Invece per chi riceverà un emolumento inferiore a 85 euro lorde (visto che il suddetto aumento non sarà distribuito in modo ugualitario), si dovrà quindi accontentare di una colazione più modesta e frugale; forse solo un caffè.
Ma c’è di più, siccome il Governo per il primo anno contrattuale mette a disposizione dei dipendenti pubblici (in numero circa 3.300.000) solo una cifra modestissima di 850 milioni di euro, chi anche non è avvezzo a far di conto può capire come l’aumento medio delle retribuzioni di circa 260 euro /anno al lordo delle imposte rappresentino una vera e propria elemosina, una presa per il culo: i dipendenti pubblici potranno usufruire di poco più di 21 euro/mese lordi, che al giorno sono circa 0,72 euro lordi. Forse la spesa per un cioccolatino.
E pensare che tale accordo ha portato alcuni rappresentanti delle istituzioni a dichiarare che la contrattazione sindacati/governo ha finalmente fatto riacquistare dignità ai lavoratori (Rossi -  Governatore della Regione Toscana). Rimaniamo, cari incazzati come noi,  sempre più stupiti. I  profughi che giungono con i barconi o con altri mezzi in Italia sono addirittura trattati meglio. Ricevono, tra le altre cose, almeno 2,5 euro netti al giorno.
Grazie Sindacati che rappresentate e fate gli interessi dei lavoratori e grazie Governo per aver risollevato l’umore dei dipendenti statali, così come avete già risollevato il benessere di quei cittadini/lavoratori, con un reddito lordo fino 26.000 euro/anno, che hanno ricevuto il bonus di 80 euro a partire da maggio 2014. Ma ai pensionati (non quelli d’oro)  chi ci pensa?
Ma che ci vogliono far credere questi politicanti che dal detto accordo da gennaio 2017 comincerà ad aumentare la domanda interna, che l’economia italiana ripartirà a ritmi soddisfacenti, che la ricchezza della Nazione diverrà reale e concreta  e che di conseguenza l’incremento del  PIL contribuirà a rendere meno pesante il debito pubblico?
Crediamo invece, cari incazzati come noi, che l’elemosina fatta ai dipendenti pubblici dalle dette istituzioni sarà “risucchiata” a brevissimo temine da nuove tasse e imposte e dagli aumenti dei prezzi dei beni e dei servizi che già sono in corso  e quindi la massa monetaria che sarà resa disponibile dal Governo a partire dal 2017 non smuoverà affatto l’economia italiana dal suo torpore ultradecennale.
Negli articoli precedenti già pubblicati in passato abbiamo messo in evidenza quali potrebbero essere a nostro avviso gli interventi di politica economica atti a far rialzare dallo stato comatoso la nostra povera Italia e non ci ripeteremo.
Possiamo solo dire che i provvedimenti decretati sino ad oggi  dal Governo Renzi sono stati finora non solo insufficienti ma anche inefficaci.  Basta consultare il cinquantesimo Rapporto Annuale sulla situazione del paese di recente pubblicazione  e soprattutto quanto dice il suo  Presidente  Giuseppe De Rita sull’Italia che appare ferma e governata  da una classe politica “che pensa solo a se stessa, alla possibilità di far primato” pur nella consapevolezza che gli italiani si muovono in una scia di  “continuità di cui nessuno si accorge ma che ha una forza incredibile”(v. art. di Rosaria Amato su Repubblica del 2.12.2016).
In altre parole fa intendere che l’Italia se va ancora avanti è grazie  alla caparbietà e all’intraprendenza dei propri cittadini e non per gli interventi della politica ( dei nostri politicanti) che di fatto risultano irrilevanti. E’ quanto andiamo dicendo noi da sempre.

 
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