SITUAZIONE DI ROMA
Nella sessione appena terminata “Breve Sintesi” abbiamo fatto un riepilogo di quanto era stato abbondantemente esposto, anche con dovizie di particolari, in tutti i capitoli precedenti. Abbiamo in pratica sintetizzato il nostro pensiero sulla situazione politico/economica del nostro Paese e fornito delle misure di politica economica e sociale eventualmente da intraprendere per cercare di eliminare le grosse distorsioni, venutesi a creare nel tempo sul mercato reale, monetario e finanziario, procurate dalla classe politica che sino ad oggi ha governato l’Italia.
Ora faremo un breve riepilogo delle cose dette sulla nostra città di Roma così martoriata e così offesa dai rappresentanti della politica locale. Naturalmente ciò che abbiamo detto riguardo alla Nazione Italia va trasbordato anche su realtà più piccole come la nostra.
Per prima cosa stop assoluto a progetti di nuove costruzione di immobili abitativi considerate le migliaia di case sfitte o invendute che si trovano sia a Roma sia in tutti i comuni del Lazio. Quindi togliere ai comuni (veri distruttori del territorio) ogni possibilità di decidere autonomamente, senza il consenso ed il coinvolgimento dei cittadini, soprattutto locali, sui piani regolatori e loro modifiche, sul cambio di destinazione d’uso di aree agricole in aree immobiliari, sulle concessioni per interventi di ristrutturazione o miglioramento tecnologico su immobili di proprietà di piccole e medie imprese o dati loro in gestione/conduzione, sui progetti di costruzione di parcheggi sotterranei utilizzando le vie o le piazze comunali, sul rilascio di licenze di commercio, in generale ecc. Questo perché riteniamo che la maggior parte dei reati commessi nell’entourage della Pubblica Amministrazione ( corruzione, peculato, concussione, abuso d’atti d’ufficio ecc. ) avvengono nell’ambito delle determinazioni appena sopra evidenziate.
Non è un caso che le pastoie burocratiche messe in atto dai comuni impediscono di fatto lo sviluppo socio-economico del territorio. Per una banale richiesta di installazione di pannelli fotovoltaici sopra il tetto di un immobile, ci è stato raccontato da una piccola impresa, non sono bastati 2 anni ed ancora si sta combattendo per ottenere il fatidico permesso. Ogni volta una sequela di impedimenti (manca un documento, occorre l’ok dell’Ufficio Progettazioni, il progetto stesso presentato dall’impresa non si confà con l’ambiente architettonico circostante, la Commissione tal dei tali non si è riunita oppure sta ancora esaminando il progetto ecc.) che non consentono all’impresa di fare investimenti produttivi in tempi relativamente ridotti, consoni per aumentare la propria efficienza e redditività. Ci viene da pensare che c’e odor di tangente non soddisfatta.
Riguardo ad interventi strutturali per favorire la viabilità su ferrovia o viaria il comune/i non deve accordarsi in nessun modo con palazzinari o proprietari terrieri per reperire spazi ad esso necessario. Una legge che propugniamo di fare in questo caso è quella di poter intervenire con espropri e pagare l’indennizzo dei terreni a prezzo agricolo e non speculativo di tipo immobiliare/abitativo per favorire i soliti noti.
Le aree comunali che vengono trasformate per adibirle a parcheggi (sotto le piazze o sotto le strade) devono essere offerte a lavori ultimati ai cittadini gratuitamente (parcheggi di scambio) o vendute come box a prezzo di costo, riconoscendo al costruttore il normale, quindi non speculativo, profitto imprenditoriale (v. quanto abbiamo esposto ampiamente nel capitolo sui palazzinari).
Divieto assoluto di vendita di alloggi proposti sulla carta (ciò vale anche a livello nazionale). Assoluto divieto di costruire residenze immobiliari se prima non sono ultimate le opere infrastrutturali (fognature, strade, parcheggi, linee di trasporto, ecc.) e divieto di venderle senza certificato di abitabilità rilasciato dagli organi competenti.
Inoltre tutte le costruzioni devono essere fatte con sistemi antisismici. Divieto assoluto di costruire abitazioni abusivamente , pene carcerarie ed economiche per chi viola il detto divieto e per chi effettua abusivamente ampiamenti di cubatura rispetto ai progetti precedentemente approvati (v. caso scandaloso del comprensorio edilizio di Roma denominato “Terrazze del Presidente” più sopra esposto).
Proseguiamo. Il Sindaco Alemanno “aveva promesso” ai cittadini romani che la città di Roma sarebbe cambiata sotto la sua amministrazione in fatto di sicurezza, migliore gestione dei trasporti, delle strade comunali, controllo degli immigrati clandestini e non sul territorio capitolino, ecc. Niente di tutto ciò è riscontrabile. Riguardo alla situazione dei trasporti capitolini è meglio non parlarne, lunghe attese alle fermate, autobus vecchi, vetusti e rumorosi.
Riguardo alla metropolitana la situazione non è affatto diversa. Addirittura c’è la possibilità del blocco del trasporto stesso (è già successo più volte) a causa della obsoleta rete elettrica e della poca manutenzione che viene fatta lungo il percorso sotterraneo. Eppure signor Sindaco quante assunzioni di parenti e amici sono stati fatti in quest’ultimi anni. A cosa sono servite se la situazione di degrado generale è aumentata? Non era forse meglio fare investimenti in conto capitale per migliorare il parco autobus e ferroviario per far viaggiare meglio i cittadini, piuttosto che spendere denaro per incrementare l’assunzione di personale, soprattutto dirigenziale e impiegatizio (leggi parentopoli), e far lievitare la spesa di parte corrente?
Fatti di cronaca nera e di cronaca criminale varia sono all’ordine del giorno. Le strade e i marciapiedi risultano spesso impercorribili per il dissesto, gli avvallamenti e le buche. Le fognature non vengono mai disostruite da erbacce e fogliame vario, ogni volta che c’è un temporale non ce la fanno ad assorbire l’acqua piovana, per cui è normale il formarsi di pozzanghere e laghi artificiali sulla viabilità comunale con conseguenze inimmaginabili sul traffico. Gli immigrati/lavavetri di nuovo imperversano, talvolta con prepotenza, nei pressi dei semafori così come imperversano i venditori abusivi dì merce di ogni genere I parcheggiatori abusivi prepotenti in ogni dove. Gli zingari si sono moltiplicati in tutte le zone di Roma e tanti, dopo essere stati trasferiti in campi attrezzati, sono ritornati negli stessi siti dove si erano prima stanziati.
Tutti i cassonetti della spazzatura vengono immancabilmente rovistati con l’inevitabile fuoriuscita all’esterno della stessa immondizia con emanazione di odori nauseabondi.
Sono aumentati enormemente i furti nelle abitazioni ed i danni sulle autovetture. Le razzie di rame da parte di bande di romeni ormai non si contano più, sono tanto ingenti da interrompere con gravi danni economici importanti attività produttive della città (linee ferrate di trasporto, impianti di illuminazione di centri sportivi, ecc.). Lo stato del fiume Tevere è in una situazione a dir poco vergognosa per una città che suole fregiarsi come Capitale d’Italia.
Il suo greto pieno di rifiuti e di sterpaglie di ogni genere, infestato da topi grossi quanto un avambraccio, se non di più. Le sue sponde o sotto i ponti pieni di insediamenti abusivi (tendopoli, baraccopoli, ecc.) tanto cari a zingari. immigrati clandestini e soggetti senza fissa dimora. Una marea di donne zingare, spesso con in braccio infanti, tutti i giorni a questuare davanti a chiese, a monumenti, vicino a semafori, ecc., mentre i loro partner se la spassano in locali bar a giocare con le slot machine con in mano smartphone di ultima generazione e posteggiate autovetture di grossa cilindrata di marche famosissime.
Il paese di Bengodi è l’Italia. Andiamo avanti.
Una città in mano ai suddetti personaggi, al malaffare ed anche ai vigili urbani che imperversano in tutte le vie facendo ogni giorno migliaia di multe salatissime, ben sapendo che la città di Roma, per colpa dei vari sindaci e delle loro coalizioni che si sono man mano succeduti al governo comunale, è carente di parcheggi, di ampie strade, di segnaletica stradale chiara ed evidente.
Ma il codice della strada a proposito di multe non prevede anche sanzioni contro chi getta carte , bottiglie, chi imbratta muri, chi fa fare deiezioni ai cani in ogni dove senza alcun ritegno per gli altri cittadini che convivono nella stessa città? In questo caso dove sono i vigili urbani?
Possibile che si accaniscano solo e soltanto con gli automobilisti magari per un parcheggio fuori luogo che però non provoca alcun intralcio alla circolazione o perché un motorino passa nella corsia adibita agli autobus quando il traffico è completamente bloccato?
E che dire inoltre delle piazzole di parcheggio contrassegnate di blu ed i relativi emettitori di tickets che spesso succhiano moneta ma non emettono il biglietto orario. Le multe comminate sulle automobili chi le toglie al povero automobilista che si deve poi sobbarcare il susseguente ricorso con i dovuti oneri in termini di denaro e di tempo?
Ma le piazzole contrassegnate in bianco che dovrebbero essere il 50% con quelle blu dove sono? Signor Sindaco Alemanno è così che Lei ritiene di amministrare la nostra ormai ex bella città di Roma? In questo modo tutti sono capaci di governare. Non facciamo più elezioni e mettiamo come sindaco uno zingaro qualunque tanto non cambierebbe assolutamente nulla.
Una punizione esemplare (provocatoria ?) le vorrei suggerire Signor Sindaco Alemanno (tale provocazione sarebbe da estendere a tutti i sindaci d’Italia), almeno questa la prenda in considerazione, per chi imbratta la città, chi butta carte e bottiglie nelle strade, chi fa fare deiezioni ai cani sui marciapiedi, sui prati pubblici, sulle spiagge, ecc. senza procedere alla loro raccolta, oltre alle pene pecuniarie diamogli anche pene fisiche: sulla libera piazza 5/10 frustate secondo i casi. Siamo sicuri che tali inciviltà sarebbero presto debellate.
Perdonateci cari incazzati come noi ma ci voleva proprio che qualcuno dicesse queste cose. Solo un intervento positivo dobbiamo annoverare a favore del sindaco di Roma all’inizio del suo mandato, purtroppo fatto solo in modo parziale: la possibilità data ai cittadini romani per le multe comminate fino al 2005 di pagarle in misura ridotta, cioè nella misura minima edittale, senza gli aumenti vergognosi dovuti a gabelle che facevano e fanno lievitare le stesse multe dopo i fatidici 60 giorni in modo spropositato; peccato che Alemanno si è fermato solo lì.
Dopo questa parziale rassegna dei disastri presenti ed altri incombenti sulla nostra città, come l’irrisolto e annoso problema della raccolta differenziata dell’immondizia, del compatibile ed ecologico smaltimento della stessa, senza che vengano aperte nuove discariche, riecco Alemanno che vuole ricandidarsi a sindaco di Roma cercando a fine mandato e all’ultima ora di far deliberare dalla sua Giunta l’ulteriore e vasta cementificazione del territorio capitolino, come se non avessimo già abbastanza costruzioni invendute di ogni tipologia. Non se ne può davvero più.
Aiutooooooo!!!!!