IMMIGRAZIONE E ATTENTATI
Già ne abbiamo parlato in un precedente articolo ma ci corre obbligo ritornare sull’argomento dopo gli ultimi attentati di Parigi ed oggi 22 marzo 2016 di Bruxelles. L’Italia ha accolto da decenni in modo spropositato un grandissimo numero di stranieri di tutte le nazioni pensando che ciò potesse apportare all’economia benefici in termini di aumento della ricchezza ed una redistribuzione della stessa verso tutti i cittadini. Ciò non è avvenuto se non in misura assai poco rilevante per non dire quasi inesistente vista la situazione economica del nostro paese. Milioni di immigrati si sono riversati nel nostro paese sia attraverso vie ufficiali e legali (per soddisfare le necessità di imprese industriali e agricole), sia illegalmente, per via terrestre e per mare.
Cari incazzati come noi ci eravamo già espressi sul fenomeno dell’immigrazione in modo molto chiaro sulle cose da fare e sugli interventi da realizzare. In breve, avevamo messo in rilievo quanto il detto fenomeno minava la sicurezza dei cittadini autoctoni; quante risorse finanziarie ed economiche venivano destinate al primo soccorso degli immigrati e successivamente alla loro permanenza nei vari centri di accoglienza che ha poi generato il magna magna che tutti purtroppo conosciamo.
I Governi italiani che man mano si sono succeduti negli ultimi 20/30 anni non hanno messo freno a tale fenomeno anzi lo hanno di fatto incentivato. Quando si fa intendere a migliaia di profughi dei paesi africani e asiatici che mettersi in mare con barconi per sbarcare nei paesi europei rivieraschi (in primis Grecia e Italia) il pericolo è relativo in quanto ci sarà sempre chi andrà e darà loro soccorso, allora dobbiamo aspettarci, come di fatto sta avvenendo, l’invasione di milioni e milioni di persone, con conseguenze ben immaginabili e sotto gli occhi di tutti.
L’aumento di reati come i furti in casa, rapine, omicidi, borseggi, spaccio di droga, prostituzione, ecc. sono all’ordine del giorno, moltissimi di questi di efferata violenza, sono compiuti da immigrati anche dell’esteuropeo, soprattutto rumeni, macedoni, montenegrini, albanesi, moldavi, ucraini, serbi, croati, ecc.
Molti quartieri e rioni delle nostre città sono ormai strapieni di immigrati di tutte le nazionalità.
Si sono così formati dei veri e propri ghetti dove gli stranieri si sono raccolti e ammassati secondo il paese di provenienza: magrebini, indiani, pachistani, afgani, iracheni, egiziani, centrafricani, cinesi, filippini, sudamericani, ecc, portando dietro tradizioni, cultura, religioni e, diciamolo, anche alcune nefandezze di tipo tribale, del proprio paese di origine. Ciò ha provocato molto spesso la fuga da questi quartieri, spesso periferici, degli abitanti originari (italiani) e per chi è rimasto costretto purtroppo a una difficile convivenza dato il senso di insicurezza che si vive assieme a gente di cultura, di valori e lingua diversa.
Sentiamo ogni giorno dal Governo, dai talk show televisivi ad indirizzo politico e non con i loro ospiti e opinionisti proposte accorate affinchè sia dato aiuto ai profughi che fuggono dalle guerre, a migranti che scappano dai loro paesi per fame o da paesi dittatoriali dove i diritti umani sono misconosciuti. Ascoltiamo gli appelli della Chiesa affinchè si aprano le porte a tutti i disperati del mondo, senza però dire con quali risorse poter affrontare un problema così grande.
L’idea che accogliere in Europa tutti gli immigrati del mondo sia cosa semplice e di facile soluzione come vorrebbero farci credere i nostri politicanti è un falso.
Le recenti trasmigrazioni di milioni di immigrati siriani e di altre nazionalità verso le isole greche per poi prendere la via dei paesi europei attraverso la rotta balcanica ha di fatto creato l’insofferenza degli stessi paesi balcanici per poi propagarsi in nazioni come la Svezia, la Danimarca, la Germania, la Francia ecc., e oggi anche l’Austria. L’Italia rimane silente, anzi si fa portavoce continua dell’accoglienza tout court come se niente fosse e come se le conseguenze negative possibili non potessero mai avverarsi.
L’idea che una volta entrati in Italia la maggior parte di questi soggetti voglia trasmigrare verso i paesi nordici è vero solo in parte. Dove trovano, in caso di trasgressione a leggi penali, misure punitive così favorevoli come sono quelle in vigore in Italia? Vi siete mai chiesti, cari incazzati come noi, perché così tanti immigrati di religione musulmana non trasmigrano verso paesi loro confratelli come l’Arabia Saudita, il Qatar, gli Emirati Arabi, il Kuwait, l’Iran ecc. paesi ricchissimi per via delle loro immense risorse petrolifere? La risposta è semplice. In detti paesi a regimi monarchici vigono leggi islamiche severissime le cui trasgressioni comportano pene severissime finanche la morte. Ma ci sono anche altri paesi in cui non ci sono guerre e in cui potrebbero andare tali profughi di religione musulmana e sono quelli che appartenevano all’ex impero sovietico disgregatosi non pochi decenni fa: Azerbaigian, Kazakhstan, Kirgyzstan, Tajikistan, Uzbekistan, Turkmekistan. E la Turchia, il Pachistan, l’Afganistan non piace a costoro? Detti immigrati cercano però i paesi europei cosiddetti democratici senza però rispettarne le leggi e la cultura.
L’idea che gli immigrati, soprattutto dell’area magrebino/araba e quelli di religione musulmana, siano facilmente integrabili agli usi e costumi italiani ed europei noi non ci crediamo.
Per tali soggetti la religione islamica è come una sorta di legge costituzionale che viene al di sopra della laicità e di tutte le leggi statali in vigore nei paesi occidentali.
Dopo i recentissimi attentati con numerosi morti e feriti gravi che si sono susseguiti in Francia ed in Belgio quanta retorica, quante parole afflitte abbiamo sentito pronunciare sui media, quanta responsabilità, quante colpe ci stiamo addossando per quello che è accaduto. Sentiamo dire sempre da politici (leggi politicanti) e anche da intellettuali che l’occidente è la causa principale di tutti i mali possibili e immaginabili che hanno colpito i paesi del medio oriente e dell’Africa.
Il 30 marzo 2016 la tv di stato ha dato la notizia che in pochissimi giorni, in pratica da Pasqua, sono sbarcati in Italia altri 5.000 profughi, ma tutti i giorni le navi della missione Frontex scaricano nei vari porti del sud d’Italia centinaia e centinaia di migranti con buona pace e soddisfazione di Renzi, della Boldrini e di tanti altri buonisti e bacchettoni. Al 15 aprile 2016 un altro aggiornamento: ancora 6.000 profughi sono stati traghettati tra la Calabria e la Sicilia. A inizio giugno 2016 altre migliaia di profughi sono stati imbarcati su navi italiane appena usciti dai porti libici.
Dall’inizio dell’anno gli sbarchi sono già arrivati a circa 60.000 e il primo ministro Renzi e non solo, con la solita faccia tosta dice ancora che non si può parlare di invasione, che bisogna comunque dare loro accoglienza. Vergogna.
Che forse le centinaia di migliaia di migranti, oggi milioni, che sono entrati in Italia negli anni scorsi non vengono più considerati, sono forse spariti o gli è stata già concessa la cittadinanza italiana?
I costi per fronteggiare tale situazione chi se li addossa? Non certo i nostri governanti che li affibbieranno con imposte e tasse sui malcapitati cittadini italiani i quali avranno sempre più difficoltà ad usufruire dei servizi essenziali (sanità, asili nido, ecc.) che saranno ad appannaggio gratuito degli immigrati, privilegiati in tutto e per tutto.
Intanto, siamo quasi alla fine di giugno 2016, sono sbarcati, ovvero traghettati, altre migliaia di profughi che avranno vitto e alloggio gratuito, a disposizione il cellulare e anche qualche euro. Agli zingari ed agli immigrati con il permesso di soggiorno vien data la social card del valore di 40 euro/mese. Molti di questi continueranno a soggiornare in Italia in accampamenti di fortuna (sotto i ponti) o in baracche fatiscenti, proseguendo a vivere in modo insalubre e spesso al di fuori delle regole e delle leggi nazionali.
Quanti dei detti soggetti delinquono ogni giorno con scippi, furti, stupri, spaccio di droghe e non vengono perseguiti dalla legge e se lo sono non finiscono quasi mai in galera considerate le leggi permissive che gli ultimi governi hanno approvato. Male che gli va finiscono ai domiciliari. Ma di quali domicili si parla se non hanno una residenza fissa dove poterli eventualmente controllare. Forse sotto i ponti, sotto i viadotti o entro i canneti sparsi qua e là lungo le strade?
Cari incazzati come noi andate a vedere su internet quali e quanti reati, cosiddetti bagatellari (cioè reati di minore gravità, che non prevedono più di 5 anni di carcere), di particolare allarme sociale, sono stati esclusi dal novero di quelli punibili con il carcere, cioè che non prevedono più la detenzione, ma pene alternative per chi li commette, resterete esterrefatti. Tra i tanti crimini ci sono il furto, la truffa, l’omicidio colposo, la violazione di domicilio, la lesione personale, la violenza o minaccia, la violenza privata, le percosse, il millantato credito, la malversazione a danni di privati e dello stato, l’istigazione a delinquere, l’invasione di terreni o di edifici, le frodi di natura varia, la fabbricazione o detenzioni di materiali esplodenti, la corruzione, il commercio di sostanze alimentari nocive, il commercio o somministrazione di farmaci guasti, insolvenza fraudolenta e tanti altri reati.
Ebbene, chi vuole venire in Italia si trova ben accolto; delinquere, in una certa misura, non è più reato trovando delle leggi ultra permissive a proprio vantaggio. Ecco perché centinaia e centinaia se non migliaia di immigrati comunitari dell’est europeo e non preferiscono delinquere, magari sanno fare solo questo, anziché trovarsi un lavoro. Sono all’ordine del giorno fatti delinquenziali gravi di tutti i generi che sono evidenziati dai vari media commessi da rumeni, albanesi, moldavi, polacchi, magrebini e tanti altri stranieri (non esclusa la delinquenza italiana), tanto da far pensare che tali soggetti contribuiscano poi con le loro rimesse illegali ad elevare il PIL del loro paese a scapito del nostro che diventa sempre più povero.
Provate ad immaginare quante famiglie italiane vengono rapinate in casa, malmenate, a volte subendo omicidi, alle quali vengono sottratti beni e denaro accumulati con una vita di lavoro che non potranno più riprendersi economicamente perché tutto il loro avere è andato perduto per sempre, mentre coloro che hanno commesso tali efferati crimini subiscono pene lievi o addirittura rimessi in libertà.
E’ evidente, cari incazzati come noi, che delinquere per chi non ha niente da perdere conviene sempre più e la legge che ha consentito tutto questo (Dlgs. 7 e 8 del 15 gennaio 2016 emanati a seguito della legge delega n. 67 del 28 aprile 2014) ha fatto uscire dalle carceri italiane migliaia di pregiudicati, ¾ stranieri, precedentemente condannati.
Tutto ciò dà la misura dello stato comatoso in cui versa il nostro Stato il quale pur di risparmiare risorse economiche non bada a chiudere carceri o a ridimensionare le stesse con tutte le conseguenze nefaste per i cittadini onesti.
Si vuol far credere ai cittadini italiani che il detto decreto sia stata promulgato dalla nostra Repubblica a seguito di sollecitazione dell’Europa per rendere lo stato delle carceri più vivibile e consone al recupero dei condannati. Poverini, non avevano più di 3 metri quadrati a disposizione per muoversi dentro le celle; la loro dignità ne veniva compromessa. Adesso hanno migliaia di km quadrati per muoversi e scorazzare per le strade e commettere nuovi reati (quanti di questi delinquenti appena messi in libertà sono stati di nuovo arrestati in flagranza di reato).
Ma la dignità di chi ha subito i loro efferati delitti è forse stata presa in considerazione o esaltata? Quando hanno malmenato, legato, incerottato le vittime per non farle gridare e poi liberamente derubarle hanno forse dato loro la libertà che essi pretendono? Hanno forse reso alle vittime più semplice, vivibile e comoda la vita a venire? Di tutto ciò dobbiamo ringraziare i nostri politici (leggi politicanti), loro si protetti a dovere.
Intervento politico: avevamo già precedentemente indicato che i reati di cui al decreto legislativo di cui sopra e tanti altri non citati vanno oltre che perseguiti resi esecutivi, con pene molto più severe, senza sconto alcuno, soprattutto quando i colpevoli si rendono recidivi. Se si vuole risparmiare: ai criminali pane ed acqua (provocazione?) visto che tali beni li hanno sottratti alle vittime.
Riguardo agli stranieri (in ispecie gli extracomunitari) di qualunque paese provengano pena accessoria dopo il carcere immediata espulsione dall’Italia, non come avviene adesso che seppur pluri condannati circolano nel nostro paese in piena libertà.
Discorso a parte per gli extracomunitari di origine magrebina e di fede islamica.
Nessuna indulgenza stante i fatti accaduti in vari paesi del mondo, ultimi tra questi Francia e Belgio.
Innanzitutto, nessuna possibilità per i detti soggetti, tranne casi particolari, di ricevere cittadinanza anche se lungo residenti in Italia.
I fatti drammatici che sono avvenuti nei suddetti paesi europei e lo stato di paura che di conseguenza hanno incusso a tutti i cittadini italiani e comunitari ad opera di soggetti islamici di seconda e terza generazione, a dimostrazione che la loro religione e il loro modo di vivere non accetta i valori, le leggi democratiche e laiche dei paesi occidentali, dovrebbe portare e convincere il nostro paese a rispedirli nei loro territori di origine, dove sicuramente con i loro pari vivrebbero meglio. L’integrazione tanto auspicata per gli immigrati di fede islamica di fatto non è avvenuta e
crediamo che difficilmente avverrà stante la loro adesione (o simpatia) diretta o indiretta allo stato islamico isis il cui credo non ammette o accetta altra religione che non sia quella musulmana radicale e estremista.
Onde per cui gli aderenti a questa fede, molti di provenienza europea, che stanno commettendo i più efferati delitti con l’eliminazione di intere popolazioni di origine cristiana e di altre religioni, paventandosi addirittura dei genocidi, non possono trovare alcuna accoglienza, secondo noi, presso il nostro paese, pena situazioni future di terrorismo analoghe a quelle avvenute in Francia, Belgio, Spagna, Inghilterra, Tunisia, Iraq, ecc. e oggi anche in Bangladesh con l’assassinio di persone innocenti, tra cui numerosi cittadini italiani, ecc.
I suddetti soggetti islamici vorrebbero riportare l’Europa al feudalesimo, all’oscurantismo e le popolazioni asservite al loro credo, le donne, a cui sarà proibita l’istruzione, obbligate al burka.
Analoghi provvedimenti di espulsione andrebbero presi verso gli zingari/nomadi.
Ormai non se ne può proprio più di questa gente sbandata, diseducata, che propende al furto, che tramanda a nuove generazioni il loro modo di vivere, continuamente a questuare, a borseggiare le persone nelle metro, sugli autobus, nei luoghi affollati, a perpetrare furti in appartamenti, in negozi, (non i soli).
Migliaia e migliaia sono arrivati in Italia, anch’essi attratti dalle leggi buoniste in vigore nel nostro paese fuggendo da stati la cui severità è proverbiale e che non accettano il loro modus vivendi. Moltissimi sono insediati in campi nomadi appositamente predisposti in quasi tutte le città italiane, dove situazioni inverosimili di degrado e di sporcizia la fanno da padrone. Crediamo che in nessuno dei paesi occidentali europei ci sia una situazione di degrado così evidente.
Continuamente bande di rom approfittano della persone anziane minacciandole e derubandole nelle proprie case di denaro, oro e altri preziosi. Tutti i giorni si sentono fatti del genere denunciati alle forze dell’ordine.
Cari incazzati come noi quanti di questi rom vanno a riscuotere i proventi dei loro misfatti nei negozi “compro oro” vendendo subito la loro refurtiva con il consenso dei commercianti (italiani) collusi.
Moltissimi di questi soggetti vanno ogni giorno rovistando nei cassonetti dell’immondizia, cercando forse del cibo avanzato e buttato dalle famiglie ma ancor di più cercando materiale metallico per poterlo rivendere poi ai grossisti di tale comparto produttivo per fonderlo e riprodurre dei semilavorati e manufatti. Solo che la detta popolazione, sia che si trovi nei campi nomadi regolari sia che si collochi in campi irregolari (sotto i ponti, i viadotti, nascosti nella vegetazione lungo i greti dei fiumi, ecc) non rinuncia a vivere ai margini della società civile. E a proposito di materiale metallico quanti quintali di rame periodicamente viene sottratto e rubato lungo le vie ferrate, le vie teleferiche, in proprietà pubbliche e private, ecc. arrecando notevolissimi danni alla società e all’economia tutta, causa il fermo di intere attività produttive.
Non solo, i nomadi per ottenere il metallo raccolto privo di scorie, generalmente di natura plastica e inquinante, non si preoccupano affatto delle conseguenze nefaste che procurano all’ambiente e ai cittadini con i fumi dei falò che accendono, soprattutto di notte per non farsi scoprire,, per ottenere la materia da smerciare. Non valgono le continue proteste dei cittadini che debbono tenere le finestre delle proprie abitazioni perennemente chiuse per non respirare aria piena di inquinanti cancerogeni. Ma le autorità preposte (vigili, asl, Magistratura, ecc.) dove sono? Possibile che intervengono solo quando succede una tragedia?
Addirittura cari incazzati come noi molti di questi soggetti (interi nuclei familiari) hanno ottenuto la cittadinanza italiana grazie ai nostri politici (leggi politicanti),
per cui ce li dobbiamo tenere entro i nostri confini indefinitamente, con la social card di 40 euro/mese a individuo, con possibilità di offrire loro la casa popolare e gratuitamente servizi come la sanità, gli asili nido, ecc. Per i trasporti non c’è nessun problema: viaggiano senza biglietto e spesso approfittano per borseggiare gli ignari e poveri passeggeri.
Le pene? Ma quali pene: ne sanno qualcosa le autorità di pubblica sicurezza oberati di denunce che poi si vedono gli stessi soggetti colti in flagranza e arrestati circolare in libertà qualche giorno dopo. Sì, perché molti degli zingari di cui parliamo sono minorenni istruiti per la bisogna, sanno che la legge non li perseguiterà per i loro misfatti e i genitori questo lo sanno perfettamente, anche perché loro stessi, prima minorenni, hanno utilizzato la stessa pratica delinquenziale ai margini della legge, ma spesso oltre, pratica ramandatasi di generazione in generazione.
Ma le espulsioni di cui ne propugniamo la fattibilità andrebbe estesa a tutta quella delinquenza recidiva di cui l’Italia non ne ha affatto bisogno. Parliamo delle bande latinos (equadoregne, salvadoregne, ecc.) che imperversano soprattutto nel milanese e che commettono i più efferati delitti (rapine, traffico doghe, devastazioni di negozi,ecc.), delle migliaia di depravati provenienti dall’Europa dell’est di cui già ne abbiamo parlato all’inizio dell’articolo in questione.
In sintesi, fuori tutti gli stranieri che delinquono, soprattutto se recidivi. In particolare fuori tutti gli zingari, vera piaga del nostro paese, e tutti gli extracomunitari di origine magrebina o di religione islamica, buoni o cattivi che siano. Ormai è assodato che quest’ultimi soggetti difficilmente riescono ad integrarsi rimanendo legati alle tradizione dei paesi di origine. Si è visto che anche le generazioni più giovani, nate nei paesi occidentali si fanno facilmente attrarre dagli affabulatori religiosi (imam) che invece di insegnare “il vero corano” lo distorcono al punto di far odiare tutti coloro che non lo professano inducendo i loro seguaci a commettere i più atroci delitti. La storia recente ne è testimone. Ebbene questo pericolo per noi e per i nostri figli non lo vogliamo correre. Ci fermiamo qui altrimenti sull’argomento dovremmo scrivere voluminosissimi tomi.