GOVERNO MONTI (2011-2013)
Il governo Monti si è insediato già da alcuni mesi e ha emanato subito dei decreti legge per far fronte alla crisi finanziaria del paese sull’orlo del fallimento. Ha subito legiferato pesantemente sulle pensioni, elevando a 67 anni l’età di uscita dal lavoro, ha inoltre previsto interventi impositivi sugli immobili (reintroduzione dell’ICI, oggi variata in IMU, sulla prima casa, previsione per un aumento delle rendite catastali attraverso modifiche degli estimi, aliquote impositive ancora più alte, soprattutto sulle seconde case, spesso ereditate, ecc.), sui carburanti, sull’aumento dell’IVA, ecc. Inoltre, con la riforma sul lavoro Monti sta mettendo in discussione l’art.18 dello statuto dei lavoratori. Ebbene noi sempre più incazzati non ci stiamo. Provvedimenti di politica economica tutti recessivi. Solo aumento di costi per i lavoratori, per i pensionati e per le imprese. Niente è stato fatto per i disoccupati ed i precari.
Siffatta politica porterà ulteriore disoccupazione e chiusura di imprese con conseguenze disastrose per il nostro paese. La domanda di beni e servizi si contrarrà sempre più. Il processo recessivo che avverrà sarà questo: meno consumi = meno produzione = meno reddito = meno consumi = meno produzione e così via. Il cane che si morde la coda. Le conseguenze saranno pesantissime per l’Italia che dovrà confrontarsi con seri problemi sociali, tutti relativi ad ulteriori licenziamenti, all’aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile che sarà sempre più alta, alla soppressione o al ridimensionamento dei servizi sociali pubblici (sanità, scuola, asili nido, trasporti, servizi agli anziani ed ai portatori di handicap, ecc.).
Intanto i politici mantengono tutti i loro privilegi, non solo, rubano anche e ancor di più (v. recente caso Lusi della Margherita, il caso Lombardia comitato d’affari PDL/Boni Lega/, il caso Lega Belsito/Bossi e tanti altri casi che non vale la pena di ricordare per quanti sono e per quanto “schifo” fanno). Cari incazzati come noi non è ora di sbarazzarsi di tutti questi parassiti che ci governano assieme a tutti i loro affiliati (portaborse, consulenti, parenti, amici e raccomandati dei politici, ecc.)? Mandiamoli a lavorare sul serio e, se del caso, requisiamo tutti i loro beni se pervenuti o acquisiti in modo non onesto.
Riguardo all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori c’e il palese tentativo da parte del Governo di depotenziarlo nella sua efficacia se non addirittura di eliminare la norma che disciplina la tutela dei
lavoratori nei casi di licenziamento illegittimo perché effettuato senza comunicazione dei motivi, perché ingiustificato o perché discriminatorio; in altre parole oggi non è consentito il licenziamento di un lavoratore senza giusta causa.
Se passerà la legge di riforma (come dicevo già all’inizio del nostro discorso tutte le riforme vengono fatte con l’intento di peggiorare anzichè migliorare lo stato dei cittadini comuni e in questo caso dei lavoratori) del ministro Fornero cadrà ogni tutela per i lavoratori dipendenti. Da parte dei soloni governativi, di Confindustria e di una certa stampa di parte viene ribadito che l’attuale normativa dell’art. 18 impedisce alle imprese operanti nel nostro paese di effettuare nuove assunzioni ed alle imprese estere di fare investimenti produttivi in Italia. Niente di più falso.
Il vero problema che assilla l’Italia sono le imposte e le tasse altissime ( tra le più alte nel mondo dei paesi sviluppati) che colpiscono le imprese e i lavoratori, la burocrazia imperante, soffocante e corrotta della pubblica amministrazione sia statale che degli enti locali, la lungaggine dei processi civili, i vari taglieggiamenti da parte di organizzazioni mafiose e politiche, i bassi salari, ecc.
Quante imprese falliscono perché lo Stato non paga loro i crediti commerciali assunti? Quante chiudono le proprie attività strozzate dalle alte imposte, quante licenziano lavoratori, delocalizzano ed investono all’estero? Ma vi immaginate cari incazzati come noi cosa succederà se dovesse passare questa pseudo riforma del lavoro? Tutti gli imprenditori sia privati che pubblici avrebbero da un giorno all’altro facoltà di licenziare chicchessia per qualsiasi motivo (lavoratori anziani, antipatici al dirigente o al’imprenditore, lavoratori non ruffiani, sindacalisti, lavoratori con problemi di salute, causati magari nello svolgimento di attività insalubri sul proprio posto di lavoro, ecc.).
Come si può pensare di elevare l’età pensionabile a 67 anni che non ha nessun riscontro tra i vari paesi europei e contemporaneamente proporre una riforma del lavoro nei suddetti termini. Il signor Monti con i suoi ministri ci fanno o ci sono? Certo alla Casta fa comodo rimanere nei posti chiave dello Stato magari fino a ottantanni e più dati gli altissimi stipendi che si attribuiscono. Pensano davvero che i lavoratori o i futuri lavoratori abbiano l’anellino al naso e possano accettare tutto questo?
Quale assicurazione viene offerta ad un lavoratore, a parte il periodo provvisorio di cassa integrazione o di mobilità che gli sarà concessa, che per i più vari motivi viene licenziato a 45/50/55 anni e dovrà attendere di percepire un misera pensione a 67 anni? Cosa farà nel frattempo quando si sa quasi per certo che una volta perso il lavoro molto difficilmente se ne potrà trovare un altro. Questi politici e i loro affiliati che ne sanno della pesantezza del lavoro in fabbrica, in agricoltura, nel commercio, ecc. Loro stanno seduti sulle loro belle poltrone comode e sicure, con stipendi di centinaia di migliaia di euro l’anno (spesso assumono più incarichi contemporaneamente con lauti onorari) e si permettono di dare alle persone comuni e soprattutto ai giovani e agli studenti del bamboccione, del fannullone o dello sfigato.
Ma li avete mai visti questi bellimbusti quando compaiono sui media, pieni di prosopopea, sicumera, boria, sufficienza, protervia, superbia e spesso arroganza. Parlano sempre a nome dei cittadini come se loro non lo fossero ma appartenessero ad una categoria o ad una casta superiore, dove i problemi seri che toccano la gente comune ( redditi bassi, disoccupazione, lavoro precario ecc.), loro neanche vengono sfiorati. Certamente è così con tutti i privilegi che si sono attribuiti e che non vogliono assolutamente ridimensionare.
Appartenendo alla classe dei privilegiati trovano sempre una sistemazione per se o per i propri affiliati (parenti e amici). Anche se non vengono confermati nelle elezioni al Parlamento questi personaggi riescono sempre a “piazzarsi” in modo scandaloso in qualche amministrazione pubblica come alti dirigenti con incarichi ad hoc o come componenti di Consigli di Amministrazione di società private e pubbliche, naturalmente aiutati dai soliti noti. A tale proposito molto dettagliatamente ne parlano nel loro ultimo lavoro Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella ne “Licenziare i Padreterni” Ed. Rizzoli.
Ma avete visto cari incazzati come noi che livello di stipendi lordi vengono attribuiti a questi privilegiati di stato? Il capo attuale della Polizia Manganelli percepisce uno stipendio annuo di oltre 621 mila euro/anno (il Presidente Americano Obama non arriva alla metà), il Ragioniere Generale dello Stato Mario Canzio 562 mila euro, il Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria F.Ionta 543 mila euro, il Capo Gabinetto Ministero Economia V. Fortunato 536 mila euro, il Presidenre della Consob Vegas 387 mila euro e così via. Ce ne sono centinaia e centinaia di manager pubblici che percepiscono stipendi pubblici di oltre 200/300/400 mila euro l’anno e oltre.
Stipendi che non hanno riscontro in altri paesi europei e forse del mondo. Molti di essi percepiscono anche e contemporaneamente a detti incarichi una pensione più o meno della stessa entità.
Ma vi pare giusto tutto ciò? E’ vero che tali stipendi scandalosamente alti dovranno a breve essere ridimensionati, si fa per dire, al livello dello stipendio del 1° Presidente della Corte di Cassazione 293,6 mila euro. E che dire del Presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato A. Catricalà, oggi membro del Governo Monti; del Presidente dell’INPS Mastropasqua, oberato da altre decine di incarichi istituzionali e non, del Presidente e dell’AD delle Ferrovie dello Stato (Cardia e Moretti), dei Presidenti e AD delle Banche , della RAI, dei Quotidiani finanziati coi soldi dei cittadini, del Presidente di Equitalia (Agenzia delle Entrate) Attilio Befera ( su Equitalia parleremo in un prossimo argomento) e di tutti gli alti funzionari anonimi che non conosciamo delle
suddette aziende di stato e di altre ancora.
Naturalmente tali stipendi ( ma ce ne sono ancora a iosa), consentiranno a tutti i boiardi di Stato, agli alti manager ed agli alti funzionari, di percepire liquidazioni d’oro e, successivamente, delle pensioni anch’esse d’oro dell’ordine di 10/15/20/40 mila euro al mese e c’e chi arriva addirittura a 90 mila euro/mese. Alla faccia di chi ha lavorato per 35/40 e più anni percependo un reddito pensionistico di 1000/1500 euro/mese o poco più, a volte addirittura sotto i mille euro.
Questa vi sembra l’equità tanto sbandierata dal Governo Monti ed in verità anche ostentata dagli altri governi che l’hanno preceduto? Questa è la situazione che vogliono mantenere alla faccia di milioni di disoccupati, di precari, di lavoratori a poco più di mille euro al mese? C’è da essere più che incazzati. Una cosa del genere avrebbe fatto scandalo anche ai tempi del Re Sole, Luigi XIV (Re di Francia) o ai tempi dei suoi successori a cui fu tagliata la testa successivamente alla rivoluzione francese.
Ma voi direte ma quale/i intervento/i di politica economica occorrerebbero per risvegliare e per far crescere la nostra economia? Innanzitutto tagliare tutti gli “sperperi” di Stato. Riduzione del numero dei parlamentari. Tagliare in modo sostanziale tutti gli stipendi dei suddetti boiardi e loro affiliati, tutti i benefits loro assegnati, tutti i vitalizi attribuitisi, tutti gli altissimi stipendi dei dipendenti pubblici di dette istituzioni, (comprese Regioni, Province, Comuni, e le collegate municipalizzate) ecc.
Non è possibile, per fare un esempio, che un barbiere della Camera possa percepire uno stipendio annuo lordo di 2/300 mila euro. E tutti gli altri impiegati e funzionari di più alto livello quanto potranno mai percepire? Di quale entità saranno poi le loro liquidazioni e le loro pensioni? Sicuramente altissime. Ebbene, la nostra proposta è quella di procedere alla disdetta di tutti i contratti di lavoro e all’annullamento o alla revisione di tutti i contratti di consulenza in corso. Il trattamento economico di tutti questi privilegiati deve rientrare nella normalità, a livello di quello percepito da tutti gli altri lavoratori, che sono la maggior parte, occupati nei vari comparti dello Stato ( Sanità, scuola, trasporti ecc.).
Non si capisce perché un operaio, un impiegato d’ordine o di concetto, un funzionario o un dirigente occupato al di fuori delle suddette Istituzioni privilegiate (Quirinale, Camera e Senato, Banca d’Italia ed Enti equiparabili) debba percepire uno stipendio infinitamente più ridotto svolgendo magari analogo lavoro o simile impegno lavorativo. Ancora, ma perché si debbono riconoscere stipendi così abnormemente alti, le indennità di buonuscita e i vitalizi a tutti i componenti delle Camere del Parlamento?
Oggi vorrebbero, dopo le tante proteste e le indignazioni della gente comune, assegnarli ai soli Presidenti delle Camere ed agli ex presidenti delle Camere per un periodo, terminato l’incarico istituzionale, di dieci anni.
Ma quale giustificazione economico/politica può avere un provvedimento del genere? E’ questa la tanto stigmatizzata riduzione della spesa pubblica? Ma quanti altri sperperi di denaro pubblico ci sono e che non se ne sa alcunché finchè la Magistratura non scopre la pentola e da un nome ai malfattori. E i rimborsi elettorali milionari di cui tanto si parla dove li mettiamo? Alcuni partiti (non tutti e non si capisce perché) ) si propongono di rinunciare all’ultima rata di 100 milioni di euro dei rimborsi elettorali. Va bene, ma tutte le altre eccedenze dei detti rimborsi di elezioni passate, equivalenti a circa 1 miliardo di euro, che fine hanno fatto? Come sono stati spesi i soldi dei cittadini? Tutti questi denari devono assolutamente rientrare nelle casse dello Stato.
Il Parlamento recentemente ha istituito l’ennesima Commissione, in questo caso adibita per la “trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici”, Commissione che dovrà vigilare sui detti bilanci a partire dal 2011. E l’esame dei bilanci degli anni precedenti chi li fa? I partiti che appoggiano il Governo Monti si propongono di dare consulenze alle solite società multinazionali di revisione contabile naturalmente con oneri e spese esorbitanti a carico degli stessi partiti e quindi dei cittadini. Perche? Non dovrebbe essere fatto istituzionalmente dalla Corte dei Conti?
Ma che bravi questi politicanti pensano di darla a bere ai cittadini, soprattutto a quelli con la testa pensante. E le migliaia di consulenze milionarie per amici e parenti ne vogliamo parlare?
Ma i detti sperperi si trovano in tutti i gangli dello Stato e delle sue ramificazioni ( Ministeri, Asl, Ospedali e Cliniche convenzionate, Comuni, municipalizzate varie che spesso acquisiscono beni e servizi a prezzi inverosimili o creano ad hoc progetti per lavori che già sanno che non avranno mai fine, che affideranno a ditte che elargiscono tangenti, i cui costi lieviteranno in modo esponenziale e che probabilmente serviranno per spartizioni di tangenti, ecc.).
Tanto per fare un esempio sui citati sperperi, tra i tanti che quotidianamente appaiono sui giornali e sui vari media, ve ne raccontiamo uno che è sintomatico di come viene gestita la cosa pubblica. Ci è stato raccontato, ma prendiamo queste notizie con il beneficio d’inventario, che una certa Dott.sa Gabrione (si dice imparentata Cesare Geronzi) abbia percepito di recente una liquidazione/buonuscita tra 420 e 750 mila euro con appena qualche anno (3/4) di attività lavorativa a livello dirigenziale (chi l’ha posta in quella posizione se dopo qualche anno, viene rimossa dalla detta carica dirigenziale, sembra per incapacità, con una buonuscita di tal genere?).
Presso l’Università Cattolica del S:C. – Policlinico Gemelli di Roma. e il Prof. Cesare Catananti, Direttore dello stesso Policlinico con contratto di consulenza è stato liquidato, alla fine dell’incarico durato tre anni, con 900 mila euro.
Alla faccia della crisi economica e alla faccia di tutti gli altri lavoratori dello stesso Ente che con una vita intera di 40/45 anni di lavoro forse riceveranno appena un ventesimo o poco più dell’importo suddetto. Ciò avviene mentre lo stesso Ente sta soffrendo una crisi economica senza precedenti tanto che il nuovo Direttore Amministrativo, Prof. Elefanti, ha proclamato per i tutti i dipendenti, docenti e non docenti, la disdetta del contratto di lavoro ( Marchionne docet).
E che dire di tutti i progetti di natura edilizia ed impiantistica effettuati negli anni passati (nuove realizzazioni di edifici: CEMI, Malattie Infettive, Palazzina Uffici, Nuova Piastra Polifunzionale,
Nuova Residenza Protetta, Nuovo Collegio Joanneum, ecc.) e le ristrutturazioni continue dei reparti di degenza, dei Servizi Amministrativi/Spedalità, degli Ambulatori, della Hall del Policlinico, ecc. quasi sempre affidate alle stesse imprese di costruzione e i cui progetti affidati sempre allo studio Arch. Manara che certamente non li produce gratuitamente ma ad onorari professionali ben remunerati.
Ci si è mai domandati perche? Che ci siano cointeressenze e spartizioni di tangenti? E che dire della nuovissima realizzazione della Facoltà di Economia realizzata, sembra, senza oneri per l’UCSC di Roma, dalla ditta Gestipak, ma che in cambio ha ottenuto, sempre per sentito dire, la gestione in appalto dei parcheggi interni di tutto il perimetro della detta Università (Policlinico Gemelli compreso) per 25/27 anni. Ma può un Ente di diritto pubblico come l’UCSC, seppur con autonomia di gestione, attraverso i propri Amministratori, stipulare un contratto di appalto per un periodo così lungo? A noi sembra inverosimile. Cosa c’è dietro? Nessuno indaga?
Ma lo sapete quanto viene a costare un’ora di sosta? Ben 3 euro. Si avete capito bene 3 euro. Pensate quanta gente ogni giorno deve parcheggiare per effettuare una prestazione diagnostica, una serie di analisi di laboratorio, una visita medica ecc., e quante persone ( moltissime ne arrivano da fuori Roma e da fuori Regione) vanno a trovare i propri parenti e amici ricoverati nei reparti di degenza, verosimilmente sostando per più ore. Subiscono un vero salasso.
Alla faccia della cattolicità dell’Ente che dovrebbe venire incontro alle esigenze dei cittadini, specialmente dei meno abbienti. Ci è stato raccontato che anche i dipendenti (forse anche gli studenti) sono sottoposti alla gabella del parcheggio tramite prelievo mensile di 25 euro. O così o pomì essendo stati occupati ormai dalla Gestipak tutti i posti, una volta disponibili per il parcheggio libero. Ma che bell’affare è stato fatto a spese dei soliti cittadini. E’ una bella vetrina per l’Ente in questione. Il Vaticano perché non si pronuncia mai?
Proseguiamo con altre misure di politica economica da effettuare, sempre per ridurre il deficit statale. Le pensioni (INPS) non dovrebbero superare per tutti le 6/8 mila euro/mese, qualsiasi sia
stato il livello di stipendio mensile percepito. Ciò per solidarietà e a favore di chi percepisce pensioni minime o relativamente basse. Anche qui però bisogna fare dei distinguo su quei pensionati che percepiscono pensioni basse. Molte volte questi soggetti, ex lavoratori autonomi, piccoli imprenditori pur avendo nella vita guadagnato tanto hanno spesso dichiarato al fisco redditi al limite della sussistenza, per cui pensare di adeguare ad essi l’importo delle pensioni a livelli più alti sarebbe un non senso.
Misure per la crescita e lo sviluppo: Oltre a quelle appena sopra segnalate, segnaliamo l’indispensabilità della riduzione delle imposte sui redditi lordi da lavoro e da pensione fino a 120 mila euro/anno (aliquota max 30%). Chiediamo per le pensioni fino a 4 mila euro/mese il ripristino dell’adeguamento delle stesse al tasso di inflazione reale annuo. Inoltre, sarebbe opportuno rinnovare i contratti di lavoro, soprattutto elevando gli stipendi delle fasce di reddito più basse per dare incentivo alla domanda interna e quindi ai consumi. Per le imprese (società) agevolazioni fiscali per chi assume personale a tempo indeterminato (fiscalizzazione degli oneri sociali per i primi 3 anni). Aiuti, in termini di fiscalizzazione degli oneri sociali, anche alle imprese che investono in ricerca e in innovazione. Agevolazioni fiscali anche alle imprese che investono in Italia con produzioni non inquinanti. Rivisitazione (riduzione) delle imposte su 1° e 2° casa. Riduzione aliquote IVA sui beni di consumo di prima necessità (2%), e, soprattutto sui carburanti (max 10%).
Riduzione IVA sui lavori ed i sevizi offerti dalle imprese artigiane e dai piccoli negozianti di servizi (parrucchieri, officine meccaniche, elettrauto, ecc) che quasi sempre non rilasciano ricevute o scontrini fiscali ( imposta oggi del 21% da ridurre al max 4%, al fine di incoraggiare i cittadini a farsi rilasciare la fattura o la ricevuta fiscale, oppure in alternativa, consentire sempre ai cittadini di portare in detrazione una buona parte dell’IVA pagata a dette imprese.
Ciò consentirebbe all’Erario di incassare imposta IVA che altrimenti non sarebbe mai versata e nello stesso tempo l’erario introiterebbe imponibile Irpef o Ires che altrimenti non sarebbe mai dichiarato dato il tornaconto e la solidarietà che si instaura tra impresa e cittadino.
Non è meglio per le casse dello Stato che su un lavoro di importo per es. di 1000 euro introiti 40 euro di IVA e imposta sui redditi IRPEF o d’impresa in base agli scaglioni previsti dalla legislazione corrente anziché non incassare niente per le ragioni suddette?
Altissime imposte invece per la rendita edilizio/immobiliare e per quella finanziaria. La prima, con quasi nessuna valenza economica, tende a strozzare proprio l’economia produttiva e commerciale con gli alti affitti delle loro proprietà. Ci è stato raccontato poco tempo fa che un esercizio commerciale di abbigliamento sportivo del centro di Roma che pagava un affitto mensile, già molto esoso, di 17 mila euro/mese si è visto richiedere,in prossimità della scadenza del contratto, un aumento del canone mensile a 70 mila euro. Si avete capito bene proprio 70 mila euro. Ma come questa ci sono tantissime e analoghe situazioni che limitano o impediscono qualsiasi attività imprenditoriale.
Moltissime aziende sono così costrette non solo a non assumere lavoratori ma a chiudere la propria attività commerciale e licenziare i propri dipendenti. Non solo, a causa di così alte rendite i commercianti sono costretti ad alzare i prezzi, già di per se alti, della merce esposta, contribuendo all’innalzamento dell’inflazione. Alla faccia di tutti i discorsi sulla crescita e sullo sviluppo da parte dei nostri politici (leggi politicanti).
Analogo discorso riguarda le rendite finanziarie che tanto male hanno fatto alla nostra economia e soprattutto ai cittadini, raggirati con promesse di alte remunerazioni che poi si sono rivelate delle autentiche catastrofi. Azioni e obbligazioni di società allo stato fallimentare e precomatoso sono state fatte sottoscrivere dalle banche e da agenti finanziari agli ignari compratori che hanno poi perso tutti i risparmi accumulati in un’intera vita di lavoro e sacrifici. Ebbene a questi soggetti economici che crediamo con dolo si sono arricchiti in modo spropositato e che hanno fatto perdere ingenti capitali ai sottoscrittori dei detti titoli, andrebbero fatte pagare sui loro guadagni imposte altissime, o addirittura sarebbe opportuno intervenire, in primis, come nel caso Parmalat, con azioni penali e civili con il sequestro dei beni sia mobili che immobili, se ancora disponibili, attribuendo l’eventuale ricavato ai detti sottoscrittori. Perché vogliamo far pagare delle alte imposte a quest’ultimi soggetti?
Perché la loro azione è solo di mera speculazione che niente ha a che fare con l’economia reale, quella che crea vera ricchezza. Naturalmente le misure per la crescita non si esauriscono qua. Le suddette sono le più eclatanti. Con l’eliminazione o la riduzione di detti sperperi si troverebbero risorse economiche per pagare le imprese che vantono crediti verso la pubblica amministrazione così da rimettere in moto il sistema produttivo del paese.
Lavori per miliardi di euro, secondo noi inutili, come la TAV, andrebbero cassati a favore del trasporto ferroviario locale, assai bisognoso di interventi di rinnovamento, di ristrutturazione e di manutenzione. Lo stato spesso indecoroso e vergognoso in cui si trovano moltissimi treni locali che
giornalmente trasportano migliaia di pendolari (lavoratori, studenti ecc.) e che spesso riportano ritardi assurdi e immotivati più che giustificano interventi risolutori nelle tratte ferroviarie in questione. Altro che alta velocità in Val di Susa. Ma per Lione non c’è già una ferrovia che passa per il Frejus? Perché non si velocizza questa con lavori di ristrutturazione anziché spendere un fottio di soldi per traforare per chilometri e chilometri montagne in luoghi incontaminati per un tempo lunghissimo (almeno 10/15 anni) e modificare l’ecosistema della detta valle?
Chi ci deve mangiare sui detti, secondo noi, lavori inutili? Gli stessi investimenti previsti per la TAV, che a fine lavori costeranno almeno 4//5 volte di più, non potrebbero essere indirizzati da subito per la ricostruzione dell’Aquila terremotata, per la ricostruzione delle città e dei paesi dell’Emilia Romagna oggi sotto analogo disastro, per la salvaguardia dei nostri beni archeologici lasciati vergognosamente nel più completo abbandono?
Beni che potrebbero dare un notevolissimo impulso al turismo culturale e lavoro a migliaia di laureati in storia dell’arte, in archeologia, in lettere e filosofia, in biologia, a tecnici del restauro laureati e non, a guide turistiche multilingue, a personale di custodia preparato, ecc., oltre a dare stimolo al consequenziale indotto (commercio, settore alberghiero, ristorazione, settore trasporto, agenzie turistiche, ecc.).
E che dire poi della sistemazione idrogeologica del territorio sottoposto ad ogni acquazzone a frane, a smostamenti, a inondazioni di ogni genere con i relativi ingentissimi danni sulla natura, sulle persone, sulle cose. Danni, ogni volta per milioni e milioni di euro. Anche in questo caso quanti lavoratori e professionisti potrebbero trovare lavoro (operai, maestranze varie, geologi , ingegneri ecc.).
Con il recupero dei suddetti fondi si potrebbero effettuare i tanto proclamati e mai fatti sostegni alle famiglie con asili nido, aumenti degli assegni per figli a carico ecc. O si vuole ancora facilitare l’immigrazione extracomunitaria che poco o nulla apporta al nostro PIL, che anzi esporta capitali all’estero senza controllo alcuno. Di tale argomento ne abbiamo parlato più sopra.
Insomma, gli stimoli all’economia si ottengono con il taglio dei suddetti sperperi, con la riduzione della pressione fiscale, con la lotta all’evasione e alla corruzione, con investimenti mirati alla crescita di produzioni innovative (energie rinnovabili, telecomunicazioni, informatica, industria aereonautica e aereospaziale ecc.), al finanziamento della ricerca in generale, oltre a dare impulso a quei settori economici di cui poco sopra abbiamo parlato.
Piccolo inciso: non vorremmo che la tanto accesa lotta all’evasione che i politici (leggi politicanti) stanno ponendo continuamente e insistentemente all’attenzione dei cittadini, come una delle cause principali delle disgrazie italiane, assieme alla crisi finanziaria mondiale, seppur giusta, faccia da paravento alla loro inettitudine e alle loro malefatte. Non vorremmo che gli introiti economici di tale lotta servissero solo ed ancora a far stare meglio loro stessi, così legati ai loro privilegi. Il pensar male a volte non guasta date le premesse e le certezze purtroppo assodate.
Ulteriori riduzioni di spesa possono e devono riguardare ancora il settore della Difesa della Sanità, dell’Editoria e quelle rivolte ad Enti, Aziende legate al ceto politico.
Riguardo alle spese del Ministero della Difesa non si capisce come il nostro Paese sull’orlo del fallimento, con milioni di cittadini con redditi al limite della sussistenza, abbia sempre e ancora velleità di grande potenza militare mondiale.
Il Governo Berlusconi si è impegnato con gli USA ad acquistare entro il 2026 centinaia di nuovi aerei cacciabombardieri d’attacco F-35 per circa 15 miliardi di euro ( quasi una finanziaria), senza contare i successivi oneri per spese di gestione e manutenzione, sicuramente anch’esse per miliardi di euro.
Ma la Costituzione Italiana all’art 11 non afferma che “ l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.………”.
Non siamo a conoscenza, cari incazzati come noi, di quanti altri stanziamenti statali afferiscono al settore della difesa. Sicuramente ce ne sono ancora a iosa. Sappiamo per certo però che ulteriori miliardi di euro vengono spesi annualmente per tutte le missioni militari dove è impegnata l’Italia e dove sono utilizzati migliaia di soldati e armamenti vari (Afganistan, Libano, Bosnia, Libia).
Proposta politica: Azzerare l’acquisto dei detti F-35. Ritiro immediato di tutte la forze militari in stazionamento all’estero. Forse, andrebbe lasciato un piccolissimo contingente italiano in ognuno dei suddetti paesi, ma solo a livello di rappresentanza per l’eventuale formazione di personale militare e non indigeno. Inoltre sarebbe opportuno rivedere la componente numerica del personale militare (ufficiali e sottoufficiali) che assomma a circa 140/150 mila elementi. Un taglio di spese in questo comparto non sarebbe disdicevole. Inoltre, si potrebbero mettere in vendita tutti gli immobili in disuso o non più utilizzati dai militari (caserme, ricoveri per gli armamenti ecc.)
Discorso a parte si dovrebbe fare riguardo agli aiuti finanziari per lo sviluppo dei paesi del terzo e del quarto mondo che l’Italia sicuramente elargisce annualmente. Chi ha mai indagato sulla destinazione e sull’entità di tali aiuti e quali realizzazioni sono state fatte? Siamo sicuri che in tale ambito se ne potrebbero vedere delle belle. Non sappiamo perché ma nella nostra testa ci frulla il pensiero che molti dei fondi destinati ai suddetti paesi non si indirizzino per il loro sviluppo, ma che vengano utilizzati per spartizioni varie, naturalmente con la complicità dei politici locali corrotti. In altre parole sulla carta potrebbe risultare che con i detti stanziamenti siano state realizzate opere infrastrutturali ovvero indirizzati alla formazione di maestranze locali, ma che di fatto sia stato fatto poco se non addirittura nulla, se non spartizioni di tangenti.
Gli sperperi di denaro pubblico, i privilegi relativi alla classe politica sopra evidenziati certo non si esauriscono con quanto sinora detto.
Fatti di mala gestione della cosa pubblica, di malasanità se ne scoprono tutti i giorni. I media ce ne danno sempre più contezza, dopo che è stato scoperto lo scandalo o perché la Magistratura è di fatto intervenuta. Ci sono giornalisti certamente più informati di noi che hanno e continuano a pubblicare sui quotidiani e su libri/denuncia quanto di inverosimile avviene nei palazzi cosiddetti istituzionali.
ULTIM’ORA (10.X.2012): Il Governo Monti ha varato un’ulteriore manovra economica tutta recessiva (aumento dell’IVA di un ulteriore 1%, tagli a deduzioni e a detrazioni IRPEF, ulteriori
tagli alla Sanità, blocco dei contratti di lavoro degli statali, già da anni non più rinnovati, fino al 2014, ecc.) con qualche parvenza di provvedimenti per la crescita (riduzione IRPEF dell’1% sui primi 2 scaglioni di reddito, facilitazioni per i giovani ad intraprendere un’attività economica (costituzione di società con irrisorio capitale sociale e senza intervento del notaio ecc.).
Discorso particolare andrebbe fatto sul livello dei prezzi dei prodotti e dei servizi, delle utenze, delle tariffe dei servizi pubblici che sono andati sempre crescendo in speciale modo da
quando è subentrato l’euro. Su questo argomento nessun Governo che man mano si è succeduto sino ad oggi ha mai fatto qualcosa di positivo. Ne abbiamo fatto in parte cenno all’inizio della nostra stesura a proposito degli aumenti spropositati che ha subito il comparto immobiliare. Completeremo l’argomento in una prossima rubrica.
I prossimi argomenti in cui ci cimenteremo riguarderanno la Sanità, comparto in cui gli sperperi di fondi pubblici sono notevoli e dove l’evasione fiscale non è da meno, Equitalia, i prezzi in generale, ecc.